Evoluzione del trucco dalla prestoria ad oggi ad oggi
“Nella preistoria l’arte del trucco o meglio del tatuaggio era collegata a riti religiosi o di caccia più che ad aspetti puramente estetici. È interessante notare come questi riti fossero praticati quasi esclusivamente dagli uomini che praticavano la caccia; le donne, invece, che si spostavano meno, erano più protette e non avevano bisogno di decorarsi viso e corpo. Le motivazioni però non erano legate solo alla caccia, ma anche all’uso di composti per proteggere la pelle dal clima troppo freddo o troppo arido; i pigmenti, spesso di origine vegetale, venivano mescolati al grasso animale e spalmati in punti strategici di viso e corpo. Osservando i disegni sulle grotte possiamo intuire che si utilizzassero il rosso, il giallo e il nero. Nel periodo protostorico, intorno al 7.000 a.C., fiorì la popolazione dei Sumeri che davano grande importanza ai cosmetici. Per capirlo basta osservare le loro opere che sono molto dettagliate e precise: occhi, sopracciglia, ornamenti, diventano visibili e decorati con diversi materiali e pietre dai colori brillanti. I loro cosmetici erano composti da piombo bianco, rosso vermiglio, pigmenti vegetali mescolati a grassi animali contenuti in vasi di pregevole fattura.”
E’ l’inizio del libro “Evoluzione del trucco dalla preistoria ad oggi scritto da Yoseph Occhipinti, sotto puoi scaricare il libro in pdf.